SPECIAL OLYMPICS ITALIA – PLAY THE GAMES 2016
I Play The Games 2016, rappresentano un lungo appuntamento con lo sport: 18 Eventi programmati in vari week-end iniziati nel mese di Aprile e che si protrarranno sino al mese di settembre. I PTG 2016 prevedono diverse tappe su tutto il territorio nazionale e rappresentano un reale e prezioso strumento per sensibilizzare vari territori, diffondere la conoscenza sulla disabilità intellettiva ed educare i più giovani alla comprensione e alla valorizzazione della diversità in ogni sua più ampia espressione. Un modo per aumentare le opportunità di partecipazione per un numero crescente di Atleti e di sensibilizzare in maniera più profonda il territorio ai temi della disabilità intellettiva e dell’inclusione.
La partecipazione ai Play The Games, ovvero ai Giochi Regionali in loro assenza, sarà ritenuta valida per valutare il percorso utile all’individuazione degli Atleti per i prossimi eventi internazionali.
LE TESTIMONIANZE
Daniela Ricaboni – Play The Games 2016 Firenze – Disciplina Canottaggio –
Dal 17 al 19 di giugno sono stata volontaria ai Play The Games di Canottaggio che si sono svolti a Firenze. Per me è stata la prima volta come volontaria perché dal 2007 ho sempre ricoperto il ruolo di responsabile dei volontari a tutti gli eventi Special Olympics che abbiamo organizzato a La Spezia. È stata un’ esperienza formativa e emozionante; formativa perché ho capito e vissuto che cosa vuol dire fare il volontario a un evento Special Olympics ed emozionante perché ho creato un legame forte , semplice e diretto con i tecnici, i famigliari e soprattutto con gli atleti.
Con i tecnici ho vissuto la gioia di vedere i loro atleti felici e pronti a dare il massimo per dimostrare ciò che hanno imparato; con le famiglie ho vissuto la loro gioia nel vedere i loro figli o i loro fratelli integrati senza pregiudizi e acclamati da tutti per le loro capacità sportive e non ma ho anche potuto parlare con loro e ascoltare le loro paure, le loro difficoltà che ancora riscontrano nella società attuale per la vita futura, infine con gli atleti ho vissuto le loro ansie, gioie, paure prima, durante e dopo le gare.
Ma soprattutto di questo evento ricorderò il grazie dei tecnici, gli abbracci dei famigliari, la spontaneità degli atleti e tutte le emozioni bellissime che tutte queste persone sono riuscite a darmi.
Diventare volontario Special Olympics vuol dire ricevere tutto questo , e questo poi fa si che una volta entrato in questo mondo speciale non se ne voglia più uscire Daniela
Anna Fienga – Giochi Nazionali estivi 2013 – Arezzo
La mia esperienza con Special Olympics è iniziata nel 2013, in occasione dei Giochi Nazionali estivi che si sono tenuti nella mia città, Arezzo.
Tutto è partito per caso, da un volantino in cui lessi che si cercavano giovani volontari. Fino ad allora non avevo avuto modo di conoscere il mondo della disabilità, ma spinta da una grande curiosità, senza rendermi conto di cosa avrei vissuto, mi proposi come volontaria e fui mandata al centro equestre, dove gli speciali cavalieri di Special Olympics, per 4 giorni, hanno gareggiato ininterrottamente.
E’ difficile spiegare cosa mi è successo in quei giorni a contatto con gli atleti speciali, ma posso dirvi che mi sono letteralmente innamorata!
Vivere con gli atleti Special Olympics la tensione dell’attesa, i momenti di svago durante le pause, i loro abbracci sinceri, essere coinvolti nel tifo sfegatato dei loro amici e delle loro famiglie è stata un’esperienza che, per me che ero stata estranea a questo mondo fino a quel momento, mi ha stravolto con emozioni nuovissime.
La cosa che mi colpì maggiormente in quei giorni fu assistere alla gioia di questi atleti per la vittoria dei loro avversari. Per gli atleti che non erano riusciti a conquistare una medaglia d’oro o d’argento non c’era tempo per la delusione, gli unici sentimenti che provavano erano di felicità per chi quelle medaglie le aveva vinte. Dopo i Giochi Nazionali di Arezzo quindi, dei miei amici di Special Olympics, non ho potuto più farne a meno.
Ed infatti la mia esperienza con loro dopo i Giochi Nazionali del 2013 è proseguita, ho condiviso con tantissimi atleti della mia regione l’emozione di ballare in Piazza della Signoria a Firenze durante il Flash Mob e di lanciare in aria enormi palle rosse per promuovere e far conoscere al mondo questo bellissimo movimento, ho avuto l’onore di accompagnare Cecilia Batignani, campionessa di nuoto Special Olympics ai giochi europei di Anversa, a Malta, dove rappresentavamo il nostro Paese, in occasione della European Leadership Conference. A Malta abbiamo avuto l’occasione di conoscere atleti e tecnici provenienti da tutta l’Europa con cui Cecilia ed io siamo ancora in contatto e speriamo di poter presto rincontrare.
Tra poco altri Eventi Special Olympics ci aspettano ed altre emozionanti iniziative ed io, come volontaria, non posso che ringraziare Special Olympics, tutti i suoi atleti e le loro famiglie per avermi fatto vivere queste bellissime esperienze che porterò sempre con me e per avermi dato l’occasione di conoscere il mondo della disabilità attraverso l’amicizia dei suoi meravigliosi atleti! Anna
Testimonianza di Gianluca in arte “Rosco”
Come ogni volta che si avvicina un evento SPECIAL OLYMPICS mi cresce dentro una gioia enorme e non vedo l’ora di esser sul posto per rivedere e salutare un sacco di amici. Ad ogni Gioco Special che sia Regionale o Nazionale il rituale si ripete: incontro prima lo staff, i primi ad esser in zona per allestire e preparare il tutto, poi arrivano man mano gli atleti, i tecnici e le famiglie; qui saluti, abbracci, baci e sorrisi non si riescono più a contare: esattamente in questo momento iniziano i giochi!
Come volontario non ho pretese di nessun genere, aiuto a posizionare gli striscioni rossi – da sempre segno inconfondibile della presenza delle emozioni Special Olympics, di gioia e segnale di benvenuto con cui si è soliti accogliere i Team di Atleti – poi aiuto nel nel preparare i sacchetti x gli atleti, negli spostamenti e nella logistica, durante le gare ed in zona premiazioni cosi come nelle fasi di allestimento della Cerimonia di Apertura o nella festa di Benvenuto (Host Town), sempre avendo come focus gli Atleti Speciali e la loro soddisfazione.
Dormo e mangio dove capita perché comunque sia siamo trattati con gioia e felicità; soprattutto amo stare con gli atleti a giocare, ballare, farli ridere e renderli ancor più felici di quello che già sono.
Ma la volete sapere la cosa più importante quale è? Però questo è un segreto e non ditelo a nessuno …: “sono gli atleti, i miei ragazzi per come li considero io, che aiutano me!!!!”
Si avete capito bene! Sono loro con la loro partecipazione, impegno, voglia di vincere, felicità, l’affettuosità che mi riempiono cuore, testa, vene: insomma mi invadono al 100% di voglia di vivere, di forza, di aggregazione e tutto questo io me lo porto a casa e lo consumo quotidianamente fino ai giochi successivi dove rifaccio il pieno!!!!!
Ecco perché dal 2012 – anno che ho conosciuto questo mondo – non mi perdo nessun appuntamento nel limite delle possibilità.
Io sono un volontario ma sono tutti i partecipanti che aiutano me, è il mondo SPECIAL il mondo che vorrei…..
chiunque di voi che voglia anche solo un giorno da investire per il proprio bene aiutando, ma con voglia di fare e non di ricevere, provi a “vivere” da vicino un evento sportivo Special Olympics e poi rimarrà esterefatto della magia che avverrà.
Ciao ragazzi un abbraccio da …. semplicemente Rosco
Testimonianza di ROBERT CARRELLA
Ho iniziato il percorso con Special Olympics nel 2012 e non sapevo nulla delle tante cose belle che avrei incontrato sul mio cammino. Ero un ragazzo di 19 anni e pensavo solo a divertirmi, non capivo che c’è ben altro nella vita : persone special in tutti i sensi che solo tramite uno sguardo e una parola ti prendono per mano e ti dicono “vieni con me” ed alla fine, ti fanno una carezza sul viso. E’ proprio durante uno di questi tanti momenti che ho capito che questo mondo non l’avrei lasciato per nessun motivo. Ora partecipo a tutti gli eventi sportivi di Special Olympics (Giochi regionali e Nazionali) in cui il Team del Circolo Canottieri Tevere Remo è impegnato. Gioco a Calcio a 5 Unificato assieme ragazzi “con e senza” disabilità intellettiva e sono un Atleta Partner… cosa significa? Cerco di facilitare lo sviluppo del gioco e soprattutto partecipo al divertimento che si genera sul campo e fuori, durante ogni allenamento. Questi ragazzi special mi hanno insegnato a crescere, mi hanno maturato, responsabilizzato e mi hanno fatto davvero capire i valori veri della vita.
Pensavo che facendo del volontariato avrei dato io qualcosa a qualcuno. Ma è stato l’esatto contrario: ho ricevuto tantissimo e quindi il mio grazie special a tutti , anche perché ho avuto l’onore di recente di essere stato nominato vice-mister della squadra di calcio a 5 Unificato con il Team Special Olympics della Tevere Remo ed è una grandissima soddisfazione!